Dopo quella maledetta mattinata al sole, ecco alcuni consigli su come abbronzarsi.

scottature

Una mattina di sole come tante, decido di fare qualcosa di diverso: vado al mare. Ho la pelle chiara e me ne vanto, anzi direi che a volte più mi chiedono “Ma vai al mare? Come sei bianca, ma stai bene?”, io rispondo “guardate che sto benissimo” e in più distruggono per i giorni a seguire quella scarsissima voglia di abbronzarmi. Sì mi piacciono i vampiri (già prima di Twilight e di tutti gli emo che lo seguono), la pelle diafana e i rossetti scarlatti ma in fondo credo che l’aria iodata sia assolutamente vitale, specie se l’hai respirata per la maggior parte della vita e poi perchè no? Un pò di abbronzatura alla fine non è poi così male.

So che la crema protettiva dopo un anno perde la sua efficacia, ma non avendo altro in casa ed essendo di un bianco da notte horror, tiro fuori la crema dell’anno scorso e me la spalmo abbondantemente. Vado al mare rigorosamente in bici e trascorro un paio d’ore al sole (10.00 – 12.00) tutto sommato piacevoli.

Sappiamo che il bello viene dopo. Pur non essendo molto arrossata, dal pomeriggio comincia quella sottile sensazione di pizzicore diffuso che via via verso la sera, diventa persistente fino a quando vorresti strapparti la pelle di dosso e cominci a maledire il sole, la luna e tutti i pianeti. Ovviamente faccio volare nella spazzatura la crema protettiva dell’anno scorso e corro ai ripari: bagno in acqua fredda con bicarbonato, fette di patate da strofinare su tutto il corpo (proprio da gallina arrosto con patate!) e infine crema Prep a volontà.

Il giorno dopo mi sono data al ripasso su raggi UVB, UVA e compagnia bella, che condivido volentieri in questo post e con la speranza che possa arrivare anche a tutti quelli che si espongono al sole come lucertole sfoggiando un ridicolo colorito rosso peperone, ignorando tutti i danni causati dal sole.

Cominciamo col dire che i raggi UVB sono i maggiori responsabili dell’abbronzatura ma anche degli eritemi e delle scottature, rappresentando un notevole fattore di rischio per la degenerazione cellulare. Gli UVA invece sono quella parte di raggi solari che penetrano maggiormente nella pelle causando danni negli strati più profondi del derma contribuendo all’invecchiamento della pelle. Quindi dobbiamo cercare un solare che prima di tutto, ci protegga da entrambi i raggi, quindi che contengano dei filtri che attutiscano il loro contatto con la pelle.

La stragrande maggioranza delle creme protettive contengono due tipi di filtri:

chimici. Sono derivati del petrolio, filtrano solo una parte delle radiazioni solari e il loro meccanismo d’azione conduce anche all’aumento della sensazione di calore sulla pelle.

fisici. Sono di origine minerale e agiscono riflettendo semplicemente i raggi luminosi e non filtrandoli, conferendo protezione subito dopo l’applicazione e non provocando surriscaldamento dell’epidermide.

Esistono in commercio diversi tipi di prodotti formulati con prodotti fisici, chimici oppure con combinazione di entrambi. Inoltre ho scoperto che non esiste nessun filtro solare in grado di offrire una protezione totale dalle radiazioni e tantomeno esistono dei prodotti solari totalmente biologici e naturali, quindi è importante combinare questi con indumenti adatti come cappelli, vestiti di cotone, occhiali da sole (importantissimi per proteggere la delicata zona occhi e prevenire le dannate “zampe di gallina”).

Prima di concludere, vi dò qualche consiglio che cerco di seguire dopo quella “maledetta mattinata” al mare, per esporci al sole con maggiore consapevolezza:

-conoscere il proprio fototipo per determinare il preciso SFP (Sun Protection Factor) secondo l’etichettatura europea vigente[1] ed esporsi al      sole in maniera graduale,

-tenere i neonati e i bambini lontani dalla luce diretta del sole e proteggerli con prodotti ad elevata protezione,

-evitare l’esposizione al sole durante le ore centrali della giornata (11.00 – 15.00),

-riapplicare la crema protettiva dopo aver sudato o dopo il bagno e sospendere l’esposizione in presenza di arrossamento cutaneo associato a prurito e leggero bruciore,

-consumare frutta e verdura a volontà e bere tanta acqua perchè l’alimentazione riveste un ruolo fondamentale, apportando tutti gli elementi necessari a favorire il mantenimento delle mostre difese immunitarie e nutrire la pelle dall’interno,

-buttate le creme solari dell’anno scorso!